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Caramanico Terme (PE)

Caramanico sorge su di un crinale posto tra le valli dei fiumi Orta e Orfento, nel cuore del Parco Nazionale della Maiella. Si ha la prima attestazione del nome nell’anno 875, nella forma Caramanicu, ma l’etimologia è assai discussa. Probabilmente il toponimo ha origine germanica, perchè furono i Longobardi i costruttori dell'abitato fortificato, sebbene la zona avesse già conosciuto insediamenti umani; pare sia stata fondato nel corso del VII secolo da Teudelapio, duca di Spoleto, come avamposto difensivo. Nel corso dell'epoca medievale divenne feudo, fra gli altri, dei d'Aquino e dei Colonna.

La fortuna e la fama di Caramanico sono rappresentate certamente dalle famose acque sulfuree ed oligominerali, sgorganti da fonti diverse, scoperte già a partire dal XVI secolo; fu agli inizi del Novecento che l'utilizzo e la conoscenza della preziosa risorsa si fecero maggiori. Dal settembre 1960, a sottolineare il carattere pressochè unico del comune, Caramanico ha aggiunto al suo nome “Terme”. Oltre agli impianti termali, rinomati in tutto il Centro Sud, Caramanico ospita il Museo della Fauna Abruzzese ed Italiana (presso il convento delle Clarisse), ed il Museo Naturalistico ed Archeologico "Paolo Barrasso", due importanti centri per lo studio e la conservazione del patrimonio ambientale e storico-culturale del territorio. 

La bellezza e l'unicità di Caramanico le hanno valso l'inserimento ne i Borghi più belli d'Italia: oltre infatti al turismo termale, essa ha da offrire un vero e proprio tesoro sotto ogni aspetto, dalla natura incontaminata di questa verde regione alla storia millenaria, che ha lasciato traccia di sè in numerose e fondamentali strutture. Per questo motivo è una delle località montane più frequentate. Il centro presenta ancora traccia delle antiche fortificazioni, costituite in parte dalle case stesse, addossate l'una all'altra in un perimetro continuo, ed è impreziosito da palazzi settecenteschi lungo le strette vie; tra gli edifici di culto presenti si segnalano soprattutto l'antica abbazia di S. Maria Maggiore, l'abbazia di S. Tommaso nella frazione omonima, e la chiesa di S. Nicola di Bari.

 

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