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Atri (TE)

L'antica città picena di Hatria sorge a circa 442 metri s.l.m., in posizione panoramica su una dorsale dell'Appennino, in vista del mare (da cui dista pochi chilometri), del Gran Sasso e della Maiella. Infatti vi sono testimonianze archeologiche risalenti sino al VII secolo a. C., come i resti delle mura ciclopiche dell'antico imsediamento e alcuni ritrovamenti numismatici, a dimostrare l'importanza del sito sin dalle epoche più antiche: una tradizione vuole che la città, importante scalo commerciale, abbia dato il nome al mare Adriatico. Atri divenne colonia latina nel 289, preservando il suo prestigio per tutto il corso della storia romana; nel Medioevo, spicca, per l'importanza rivestita dal borgo, lo stretto legame con la famiglia Acquaviva, feudataria del luogo, di cui oggi rimane traccia nello splendido Palazzo Ducale.

Atri è una città ricchissima di storia e cultura, resa possibile dalla continuità e dall'orgoglio derivanti da una tradizione solida ed unica; tradizione che si esprime, immutata nel tempo, anche attraverso le numerose ricorrenze e festività che costellano l'anno atriano, come i celebri Faugni, la sfilata dei carri, ed una lunga sequela di manifestazioni religiose.

Da visitare assolutamente la Cattedrale di S. Maria Assunta, patrimonio nazionale, con il Museo Capitolare, la chiesa di S. Nicola, la chiesa di S. Chiara ed il monastero delle Clarisse. Oltre all'architettura religiosa la cittadina, che conserva il suo aspetto medievale, ospita un gran numero di palazzi di interesse storico-artistico, come Palazzo Vecchioni e Palazzo Illuminati. Le sue imponenti fortificazioni, rimaneggiate e rinforzate nel corso dei secoli, sono oggi solo parzialmente visibili. Caratteristici di Atri sono infine i calanchi, profonde solcature verticali prodotte da agenti atmosferici e dalle acque che scorrono sul terreno argilloso della collina, preservati all'interno di un'apposita Riserva. Prodotti tipici sono il Pecorino con la Lacrima e la liquirizia.

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