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Montemonaco (AP)

Così chiamato perchè su questa altura trovarono rifugio i monaci benedettini, primi colonizzatori di queste zone montane. Verso la fine del secolo XIII i vari nuclei rurali autonomi disseminati ai piedi dei monti Sibillini per convenzione, si unirono e si costituirono in libero comune. A difesa delle loro libertà i montemonachesi costruirono le massicce mura castellane, intervallate da robusti torrioni. Rientra nel proprio territorio il lago di Pilato situato a quota 1940, nell'alta valle dell'Aso. Secondo una leggenda nelle onde rosseggianti del lago si tuffarono i bufali che da Roma trasportavano il corpo di Pilato, il governatore della Palestina che permise la crocifissione di Cristo. Oggi la sua caratteristica particolare è data dalla presenza di un crostaceo di specie probabilmente nuova, il “Chirocephalus Marchesonii”, rinvenuto nel 1954. La Grotta della Sibilla è a quota 2175 sulla cima del monte omonimo. Ne parlano nel Medioevo e nel primo rinascimento poeti e letterati. La grotta benché chiusa desta interesse a numerosi studiosi ed escursionisti. Oggi Montemonaco, al centro del Parco Nazionale dei Sibillini è un polo turistico di notevole rilevanza. 

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